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Daniele Acciai 

Collier

Earrings-Orecchini

 

 

-Viviamo in una società di largo consumo, che produce enormi quantità di scarti, di rifiuti, di materiale che rimane poi per lo più inutilizzato. Il progetto “Fragili Luminescenze” vuole idealmente offrire una risposta a questa grande problematica e restituire a nuova vita lampade alogene esauste di diverse potenze. Il loro reimpiego in oggetti completamente diversi dall'origine le trasformano in cose “nuove” e “diverse”. Questi reimpieghi, di volta in volta, sono strettamente uniti ai differenti “trattamenti” associati allo scarto. Questo progetto ha un riferimento nel movimento dadaista, soprattutto nel ready-made di Duchamp, che, come le fotografie di Man Ray, trasportava gli oggetti comuni, attraverso la casualità e il loro estraniamento, “tali e quali” sulla scena dell’arte. Il mio progetto varia queste promesse storiche, poiché le lampadine in questo caso, con un cambiamento lessicale, non illuminano più l'ambiente ma “danno luce” al corpo femminile.

 

Daniele Acciai

 

 

 

Fino dall’alba della Civiltà l’uomo ha usato la pasta di vetro per ornarsi e creare gioielli.I primi gioielli realizzati con un impasto molto vicino a quello del vetro risalgono all’antica Mesopotamia e da allora la tecnica si è modificata e perfezionata passando dall’Antico Egitto, dove venivano realizzati componenti multiformi per gioielli in “faiance”, alla cultura minoica, che aveva il suo centro nell’isola di Creta, a quella dei Fenici, abili mercanti che portarono la cultura del vetro in tutto il Mediterraneo e le cui collane cerimoniali con perle a forma di protome umana (e divina) sono tutt’oggi conservate in vari musei in tutto il mondo. Anche gli antichi romani apprezzavano il vetro e amavano particolarmente indossarlo sotto forma di coloratissimi braccialetti e verso la fine dell’Impero Romano d’Occidente, la pasta di vetro, preferibilmente di colore rosso, simbolo apotropaico di forza e vitalità, era un materiale molto amato dalle popolazioni germaniche, che usavano intarsiarlo nei loro gioielli.Fino dal Medioevo, il vetro poteva essere usato per creare ciondoli zoomorfi oppure imitare le pietre preziose e le perle naturali ma forse la tipologia più conosciuta di vetro per gioielli è la perla. Le perle di vetro, in cui il colore, la forma ed il disegno sono tipici e ben definiti in base alla località e al periodo storico in cui sono realizzati, sono state considerate per molti secoli una pregiata merce di scambio percorrendo ampi tragitti tra le regioni sub sahariane, quelle mediorientali e la costa del Mediterraneo, arrivando all’estremo Nord dell’Europa, in Oriente e anche, a partire dal XVI secolo, attraversando l’oceano per giungere nelle Americhe.Non si sa esattamente da quando a Venezia inizia la produzione vetraria ma, a partire dal XV secolo, abbiamo importanti documentazioni che attestano la produzione di perle di vetro, che sono ancora oggi uno dei tesori della Serenissima.Dalle popolazioni tribali africane all’alta società aristocratica e borghese europea, i gioielli in vetro sono stati molto amati ed indossati per tutto il corso del XIX secolo.Ai primi del Novecento in Francia il vetro si è reso interprete dello stile Art Nouveau attraverso i magnifici gioielli di Lalique, di Walter Almaric e di Gabriel Argy Rousseau mentre in Italia, tra Firenze e Roma, la tradizione è sempre stata saldamente legata alla complicata tecnica del micro mosaico in vetro veneziano, con cui si creavano preziosi e romantici cammei con paesaggi, fiori ed animali che andavano ad ornare braccialetti, orecchini, spille e collane.Mentre in Boemia, oggi Repubblica Ceca, la produzione di perle di vetro si distingue per l’alta tiratura, per lo stampaggio e per il cristallo sfaccettato; sicuramente Venezia era, ed è tutt’ora, la patria sovrana della Perla di Vetro come pezzo unico, i cui virtuosismi hanno raggiunto vette altissime con perle di fama storica e internazionale come le rosette o chevron, le perle a lume e le perle millefiori, solo per citarne alcune.Alla metà del Novecento, la produzione veneziana di gioielli in vetro ha ammaliato l’America con simpatiche collane dai colori sgargianti e dai soggetti leggeri e divertenti come frutti, uccellini e fiori..

 

 

Curatrice Bianca Cappello

 

-The work offers an answer to the waste dumped in the sea, giving new life to halogen lamps of different wattages.

 

 

Daniele Acciai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Luminescenze

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